Comune
Di Cantalupo Nel S.
86092 Cantalupo Nel Sannio (IS) - 1, PIAZZA GENNARO DE
MAIO
tel: 0865 814206 0865 813027 email:
(761
abitanti - 580 mt. s.l.m.)
E' diviso dalla strada statale 17 il territorio del comune
di Cantalupo. Da una parte il centro abitato propriamente
detto, dall'altro un villaggio, conosciuto come taverna di
Cantalupo, attraversato da un corso d'acqua canalizzato
che finisce nel fiume Rio, che scorre per un buon tratto
nell'area comunale per finire la sua corsa nel Biferno.
Non è solo un riferimento geografico, l'ideale divisione
del territorio. Si potrebbe infatti affermare che sono due
realtà diverse, che ricompattate danno una visione
globale dell'attuale comune, ad essere divise. Da un lato
il paese con i suoi ricordi di artigianato, oggi quasi
inesistente, i suoi abitanti dediti in piccola parte
all'agricoltura, quindi al terziario e ad altre attività.
Dall'altro la conversione, assecondando i tempi, delle
attività degli anni passati: la produzione del latte, a
testimonianza di una innegabile vocazione
agricolo-pastorale, commercializzata con il rinomato
caseificio, la porcilaia in luogo delle piccole isolate
stalle dei contadini (qualcuno di essi, ad ogni modo
continua in piccola misura ad allevare animali presso le
proprie fattorie). Si è avuto dunque a Cantalupo negli
ultimi decenni il passaggio da un'economia prevalentemente
agricola di tipo familiare a quella pseudo-industriale.
Senza trascurare il settore commerciale. |
Il territorio, tutto
sommato, ha conservato nei decenni le sue caratteristiche, quelle
tipiche di un ambiente premontano, dove il clima né eccessivamente
rigido e né al contrario, eccessivamente caldo, permette
l'esistenza di una rigogliosa vegetazione. E' l'ideale prologo del
paesaggio montuoso del Matese che non è assolutamente distante. E
tra le colline ed i dislivelli di Cantalupo si intravedono, ed in
parte sono ancora percorribili, i sentieri utilizzati nel passato da
pastori e contadini per recarsi al campo o al pascolo. Oggi sono, più
che altro, allettanti per gli escursionisti che vogliano trascorrere
quel tanto di tempo a contatto con la natura e godere del suo
silenzio. Non è, inoltre, difficile imbattersi in uno dei tanti
rivoli che scorrono sul territorio e che vengono particolarmente
alimentati nel corso dell'autunno e dell'inverno (in questa zona c'è
abbondanza di piogge anche in Primavera e nei mesi freddi non sono
rare le nevicate) per essere decisamente ridimensionati, se non del
tutto prosciugati, in Estate.
La conformazione del
centro abitato, nonostante le immancabili modifiche di qualche
edificio, dovuto all'aspirazione dei proprietari ad apportare
migliorie alla propria abitazione, è conforme alla tipologia, di
discendenza medievale, di tutti gli altri comuni, in linea di
massima, che ricadono nel territorio della Comunità Montana:
un'insieme di vicoletti e viuzze separano gli edifici che spesso
sono costruiti l'uno a ridosso dell'altro e tutto ha come punto di
riferimento la chiesa parrocchiale.
Le origini di
Cantalupo sono medievali: ciò è dimostrato da un documento in cui
si attesta la donazione di una chiesa del luogo, al monastero di
Montecassino. La storia medievale del centro, comunque, non ha
evidenziato momenti, fatti e circostanze di particolare spessore.
Sul clima che si respirava in loco nella prima metà del XVI secolo
è, invece, molto indicativo un avvenimento storicamente dimostrato:
la faida con gli abitanti del confinante comune di San Massimo.
Avvenne intorno al 1525. Mela della discordia le opinioni divergenti
sui territori appartenenti all'uno ed all'altro centro. Come sempre,
in simili circostanze, a nulla servì la ricerca di un accordo, che
in termini moderni verrebbe definito diplomatico. Gli abitanti,
ormai con gli animi accesi dall'ira, ognuno pronto a sostenere con
la forza le proprie ragioni ed a giudicare ridicole e pretestuose
quelle degli altri, vennero ad uno scontro cruento nel quale non
furono pochi i feriti. Non solo. Il Barone Federico De Bastaris
pagava con la vita l'aver preso parte a simile avventura. La
circostanza drammatica se non rabbonì gli animi quantomeno fece
tornare alla maggioranza il lume della ragione. Tutto alla fine si
risolse in un compromesso.
Sul passato di Cantalupo val la pena di soffermarsi su di un
episodio curioso avvenuto tra il XVII e il XVIII secolo, che
incuriosì ed attirò l'attenzione di studiosi ed autori del tempo.
Improvvisamente nell'agro iniziava a sgorgare un liquido strano che
i conoscitori di materie scientifiche non avevano esitato a definire
"olio petronio". Certamente la quantità non era notevole
ma il clamore che la cosa suscitava era proporzionato alla stranezza
del fatto. Il flusso del liquido cessò subito dopo il disastroso
terremoto, che colpì terribilmente varie località molisane, nel
1805. Non restano oggi nel piccolo centro edifici di notevole
interesse che attirino l'attenzione dei turisti che, come si è
visto la dirottano sul patrimonio naturalistico e paesaggistico.
Merica, comunque una visita, la chiesa parrocchiale. Allo stesso
modo resta solo un ricordo, e poco o nulla delle strutture
originali, della taverna che ha dato il nome alla citata località.
Era un luogo, ora a ridosso della statale 17, in cui i viaggiatori
ed i trasportatori trovavano riposo per se stessi e per i cavalli.
La taverna seguiva ad un'altra posta lungo la stessa direttrice
(Taverna Martella) nei pressi della frazione Pastena di
Castelpetroso.
Non esistono a
Cantalupo numerose strutture per il tempo libero e per la pratica
dello sport. Per questo settore sono disponibili il campo di calcio
comunale ed il piccolo impianto per il gioco del calcetto
all'interno del paese dove in Estate si disputano tornei anche in
notturna. Ancora all'interno del paese è ubicato un campo da bocce.
La festività degna di rilievo, che viene celebrata a Cantalupo e
prevede oltre ai riti religiosi anche manifestazioni di piazza è
quella in onore di Sant'Anna (Luglio). Il patrono, San Salvatore
viene festeggiato il 6 Agosto.