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Parco geopaleontologico)
Dinosauri
" Paleontologico"
Parco Geopaleontologico
Il Matese é particolarmente ricco di testimonianze di
un remoto passato, giunte fino ai nostri giorni sotto forma di
fossili. Esso, pertanto, si presenta molto interessante sia dal
punto di vista geologico, per l'affioramento di terreni risalenti
a milioni di anni fa, sia dal punto di vista paleontologico. A
tale riguardo l'area di Pietraroja riveste particolare importanza
perchè in essa affiorano calcari fossiliferi appartenenti ad un
arco di tempo di ben 200 milioni di anni che va dal Triassico ai
giorni nostri.
Essi si sono sedimentati in un ambiente di tipo
lagunare, con acque calde e poco profonde, molto calme e con
saltuarie comunicazioni con il mare aperto. L'attività di flore
batteriche, che assorbivano ossigeno liberando gas tossici,
rendeva tali acque inadatte ad ogni altra forma vitale.
Quando per il periodico arrestarsi di tale attività,
le acque si arricchivano di ossigeno, nella laguna penetravano
vari animali, che venivano successivamente uccisi e fossilizzati
dal ripristinarsi delle abituali condizioni ambientali.
I calcari a ittoliti risalenti a circa 120 milioni di
anni fa, all'era mesozoica, sono costituiti da un pacco di strati
dello spessore di poche decine di metri ed affiorano oltre che in
una valletta a nord-ovest di Pietraroja nella località "le
Cavére", anche sul bordo settentrionale ed occidentale della
Civita.
La fauna proveniente dalle Cavére è costituita da
Crostacei, resti di Echinidi, numerosi pesci, anfibi e rettili.
Tale ittiofauna è composta da specie appartenenti a
famiglie o a generi in parte ancora viventi nei mari tropicali e
subtropicali. Di particolare interesse sono due rettili fossili
lunghi rispettivamente 187 e 287 mm, antenati dei Rincocefali,
attualmente viventi nelle isole Galapagos. Durante gli scavi del
1982 fu ritrovato anche un coccodrillo, ora in fase di restauro
presso l'Università di Torino.
A destra del parco Geopaleontologico è possibile
osservare tracce della "trasgressione Miocenica" cioè
del contatto tra terreni cretacici e miocenici dovuto
all'invasione di un mare miocenico su un fondo costituito da
sedimenti cretacici.
Gli affioramenti nei calcari miocenici , di 20 milioni
di anni fa, sono ricchi di foraminiferi, alghe calcaree,
molluschi, echinodermi, e sono stati rinvenuti, inoltre, denti
lunghi 15 cm appartenenti ad un antenato dello squalo azzurro
lungo oltre 10 metri. Di recente un paleontologo dilettante ha
rinvenuto anche il fossile di un piccolo dinosauro, subito
soprannominato "Ciro": una scoperta
entusiasmante, che ha riacceso l'interesse degli studiosi per il
Parco. Pochi, però, sono i resti fossili rimasti nel parco.
Alcuni si trovano a Torino, a Verona, a Napoli e all'estero nel
Museo di Berlino, nel British Museum di Londra, nel Museo di
Storia Naturale di Parigi; altri sono presso il Museo di
Paleontologia dell'Università di Napoli, dove vengono restaurati
e studiati. E' possibile, però, osservare molti altri reperti
nella mostra "Un dinosauro a Pietraroja". ----------------------------------------------------------------------------
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I dinosauri "paleontologico"
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L'eccezionale
cucciolo
di dinosauro, "Ciro"
Derasmosaurus
Diplomistus
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