L'Associazione nasce nel 1986 per iniziativa del Sig,
Nicola D'Abate con l'intento di assicurare la
migliore organizzazione ed il coordinamento delle
attività dei fucilieri.
Fonti storiche attendibili testimoniano però la presenza
in San Giuliano del Sannio della Società di San
Nicola sin dal 1923.
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LE ORIGINI
Tre le ipotesi avanzate sull'origine della parata.
Secondo la prima la parata risalirebbe all'anno 1724,
quando giunse in paese la statua lignea di San Nicola,
commissionata dall'allora arciprete Giovanni Gentile
allo scultore napoletano Giacomo Colombo.
In tale occasione sarebbero stati sparati in aria dei
colpi di fucile in segno di giubilo, poi riproposti ogni
nove maggio in occasione della festa patronale.
La seconda ipotesi si basa su un mito ancestrale, una
leggenda che la ricollega al transumanare stagionale.
Si racconta che durante una transumanza accadde un fatto
del tutto singolare.
Alcuni pastori, provenienti con le loro greggi dalla
vicina Puglia, recavano con sé le sacre icone di San
Nicola quando improvvisamente vennero assaliti da
briganti senza scrupoli, pronti a depredarli dei loro
averi.
Grazie all'intervento tempestivo e provvidenziale di
alcuni giovani sangiulianesi armati di fucili, i
briganti se la diedero a gambe e i pastori, in segno di
riconoscenza per lo scampato pericolo, regalarono al
paese le sacre immagini del Vescovo di Mira.
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Per i sostenitori della terza ipotesi la
parata affonda le proprie radici nella campagna militare
per l'Unità d'Italia.
Intorno al 1860 un gruppo di giovani garibaldini,
nell'intento di unirsi al grosso delle truppe in stanza
a Napoli, avrebbe attraversato il paese durante i
festeggiamenti di maggio.
Nel tributare onore al Santo, portato a spalla in
processione lungo le strade ed i vicoletti, i giovani
militari avrebbero esploso in aria con i propri fucili
dei colpi, unendosi con le proprie insegne alla |
IL RITUALE
Alle 17,45 del giorno 8 maggio, partendo dal Palazzo
Municipale, il Sindaco, la Civica Amministrazione, le
Autorità militari, insieme ai cittadini tutti, si recano a
casa del parroco per prendere in consegna le bandiere di
San Nicola , che simboleggiano una l'America del Nord e
l'altra l'America de Sud, a memoria dei tanti
sangiulianesi emigrati in quelle terre.
Dopo il saluto del parroco seguito da un veloce rinfresco
le bandiere, accompagnate dal corteo, vengono condotte al
Municipio dove ha luogo l'Asta delle Bandiere.
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S'inizia così una formale gara,
pubblicamente bandita, fatta di offerte e rilanci che si
susseguono senza sosta, dove i migliori offerenti
gareggiano appassionatamente per aggiudicarsele.
Conclusa l'asta, il corteo iniziale - arricchito dalla
presenza dei vincitori del pubblico bando- viene a
ricomporsi, per raggiungere la Chiesa Madre, luogo ove
vengono officiati i solenni vespri.
Giunti in chiesa i fucilieri si dispongono in due file
sulla navata centrale, mentre altri due rendono il
picchetto d'onore alla statua del Santo.
All'elevazione dell'ostia, momento centrale della
celebrazione eucaristica, il Capo parata ordina con voce
stentorea: "Fucilieri attenti - presenta arm!" a cui fa
seguito l'ordine del "Ri - poso".
Alla fine della messa, primi fra tutti escono i fucilieri
che, sempre collocati in due file, si dispongono ai lati
del portale per fare d'ala alle Bandiere delle Americhe,
all'Amministrazione Comunale ed alla folla dei fedeli.
Tutti insieme si recano al Palazzo Municipale per gustare
il delizioso rinfresco che qui viene offerto.
Ed eccoci giunti al 9 di maggio.
Fin dalle prime ore della giornata, secondo un rituale che
si ripete uguale a se stesso da oltre due secoli, nella
piazza principale e lungo le strade, i fucilieri, in
ordine sparso, fanno di tanto in tanto fuoco con il loro
archibugi ad avancarica e quasi si sfidano a chi è il più
bravo a far rumoreggiar l'arma.
Al suono festoso della banda, s'inizia la parata: in prima
fila le bandiere di San Nicola, portate a spalla con
orgoglio dagli aggiudicatari, a seguire le insegne del
Comune, la Bandiera dei Fucilieri sorretta dal Presidente,
poi il Sindaco, la Giunta, l'Autorità Militare.
Il Capo parata, giunto nei pressi della Madonnina, ordina
alla milizia che procede con passo cadenzato, il dietro
front.
Tutto il corteo allora si reca alla Chiesa Madre per
assistere alla celebrazione religiosa.
A mezzogiorno dopo il congedo dalla messa solenne, quando
la statua del Santo si prepara ad uscire per essere
portata a spalla per il paese, i fucilieri radunati sempre
in due file, sfilano alla testa del corteo religioso,
sparando incessantemente lungo tutto il percorso.LA
TESTIMONIANZA
Dalla cronaca dell'arciprete Padre Giuseppe Pusino, tratta
dall'opera "San Nicolò Arcivescovo di Mira", cap.
XLV, Tivoli, 1931, pag. 217 e ss. "… Ciò che rende
veramente singolare e caratteristica la festa di San
Nicola in San Giuliano del Sannio è la cosidetta parata
militare, alla quale prende parte tutta la gioventù
paesana.
Vestiti a festa ed armati tutti di un fucile, sia pure dei
più antichi, questi baldi giovani sotto il comando del più
autorevole ed esperto, disposti per quattro si presentano
in chiesa e dopo aver assistito ai solenni pontificali
prendono parte alla processione precedendo la statua.
Per tutto il percorso della processione, che dura più di
due ore, è un continuo rimbombo di colpi a salve, che
quegli improvvisati moschettieri a gara esplodono in aria:
i quali colpi uniti al suono delle campane e delle bande
musicali, ai cori argentini delle giovinette bianco
vestite, e al canto del clero, producono un tal senso di
commozione nell'animo che moltissimi occhi si vedono
brillare di lacrime.
A godere di questo religioso spettacolo a migliaia
accorrono popolani delle terre vicine; e numerosi
pellegrinaggi si formano per recarsi ad onorare il Santo.
Il meraviglioso sì è che in quella moltitudine di giovani,
da due a trecento, non esercitati a tenere in mano il
fucile, si è mai verificata una disgrazia e sì che vi sono
stati scoppi di canne di fucili, e incendi di polvere: San
Nicolò protegge coloro che lo onorano".
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I fucilieri indossano una casacca blu sulla cui manica
sinistra è cucito uno stemma rotondo, di colore rosso, recante
impressa l'effige di San Nicola, pantaloni dello stesso colore
della casacca e scarponcini neri. Lo stesso stemma è
riprodotto sul fazzoletto, sempre di colore rosso, che i
fucilieri portano annodato al collo. Tutti i fucilieri sono in
possesso di fucili ad avancarica che vengono caricati con
cartucce di polvere da sparo di 4 grammi ciascuna.
Prima di sparare il colpo a salve, al fine di favorire
l'incendio della polvere, viene collocata sul dente una
capsula con la funzione di incendiare la polvere. Per rendere
più agevole la fase del caricamento i fucilieri ripongono le
cartucce, già pronte all'uso, nella caratteristica giberna di
cuoio che scende sul fianco ed è saldamente assicurata in vita
dalla cinta, e si servono di un piccolo imbuto per far
scivolare la polvere, che viene accuratamente pressata
dall'apposita bacchetta, nella canna dell'archibugio. |
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