San Gregorio Matese è, da anni, diventato una
rinomata stazione climatica che, durante l'estate, si anima
di villeggianti. Caratteristico e suggestivo paesino di
montagna, situato a 750 metri sul livello del mare,
accogliente centro di villeggiatura che sorge poco prima del
passo di Miralago e del lago del Matese, San Gregorio si
trova nel cuore delle pendici calcaree e ripide del
massiccio Matesino, ed è caratterizzato da un territorio
prevalentemente montano e accidentato, dove resistono ancora
forme di agricoltura estensiva, accompagnata da una
pastorizia tradizionale. Segno distintivo dei suoi boschi
sono faggi ed aceri, mentre la fauna è caratterizzata da
lupi appenninici e cinghiali; nel lago Matese, oltre alla
tradizionale flora lacustre, vivono diverse specie di pesci
tra cui carpe, lucci, persici e tinche; il lago ospita poi
numerosi uccelli acquatici tra i quali folaghe, tuffetti,
marzaiole e germani reali, detti localmente mallardi.
In questa zona, ricca di sorgenti e di campi coltivabili, si
può supporre la presenza di un villaggio già in epoca
sannitica, come attestano le numerose tombe di soldati
rinvenute nella zona di Santa Croce e risalenti alle guerre
sannitiche; tuttavia queste tombe non danno la certezza che
vi fosse un abitato civile già in quell'epoca.
L'insediamento di una comunità cristiana risale al VI
secolo d.C., anche se il rinvenimento di una lapide
cristiana con un'iscrizione sepolcrale che ricorda tre
fratellini morti quasi contemporaneamente, attesta che i
primi insediamenti risalgano già al V secolo. Nei secoli
dell'alto Medioevo il territorio di San Gregorio Matese fu
dipendenza del Monastero di San Vincenzo al Volturno; il
primo documento che attesta l'esistenza della chiesa e di un
piccolo monastero è una Bolla di Papa Pasquale I (817-824);
il nome San Gregorio non deriva con certezza da quello del
Monastero, che, però, dovette sicuramente influenzare il
primo insediamento che viveva prettamente di pastorizia. Il
territorio fu per secoli un casale di Piedimonte Matese per
cui la successione feudale seguì le sorti del capoluogo
matesino. Nel 1584, con la costituzione del catasto onciario,
il popolo risultò formato da pochi ceppi che erano tutti
pecorai, braccianti o vaccari; non aveva rappresentanti
propri, ma era rappresentato dai Consiglieri di Castello.
Solo nel 1748 San Gregorio divenne autonomo. Il paese fu al
centro dell'attenzione politica dell'intera valle del medio
Volturno per le vicende del Brigantaggio che interessarono
tutta la zona del Matese tra il 1860 e il 1870. Le prime
bande comparvero nei mesi di febbraio e di marzo del 1861:
il loro scopo era di armarsi e fomentare il popolino contro
i possidenti. Col tempo, però, il Brigantaggio perse i
contenuti legittimisti e si rivelò sempre più conseguenza
del malcontento e dei dissidi tra le famiglie preminenti, in
difesa di antichi e nuovi privilegi. Dopo queste vicende San
Gregorio cominciò a crescere grazie al commercio e
all'allevamento. Nella prima metà del XX secolo San
Gregorio ha avuto un periodo di grande sviluppo. Dal 1954 a
San Gregorio, è stato aggiunto il toponimo Matese, per
identificarlo con la comunità geografica e culturale di cui
fa parte.
Oggi il paese è un centro turistico assai
conosciuto e ricco di ville, alberghi, pensioni; ospita
villeggianti e, di conseguenza, sono mutate anche le antiche
occupazioni e la sua economia, che tende all'incremento del
turismo. Fonte tradizionale di guadagno è inoltre la
zootecnia con gli allevamenti bovini e, soprattutto, ovini:
la produzione di formaggi tipici, come il caciocavallo, è
molto apprezzata in ambito regionale. Tra le altre industrie
degne di nota si segnala quella boschiva, per la forte
presenza di boschi cedui e di faggi ad alto fusto. San
Gregorio è un ottimo punto di partenza per le escursioni
verso le cime più alte del Matese, come monte Miletto (2050
metri) e la Gallinola (1923 metri), sia per gli speleologi
che si dedicano allo studio delle grotte carsiche presenti
nell'area, sia per gli sciatori che si portano verso Bocca
della Selva dove si trovano gli impianti di risalita per lo
sci alpino e le piste da fondo.
Di notevole interesse artistico sono:
- i resti di tombe sannitiche in località Santa
Croce; Grancia Cistercense; i ruderi della chiesa e
del monastero del IX secolo
- la Chiesa nuova di Santa Maria delle Grazie
- la Chiesa di Santa Maria delle Grazie del XVI
secolo.
Di notevole interesse paesaggistico sono i
molteplici boschi e i territori rimboschiti come:
- il Monte Porco; il Pianellone, denso di faggi dove vivono
lupi appenninici e cinghiali; il Camporuccio con boschi di
faggi e di aceri dove vivono i lupi; il Pagliarone; il bosco
di Santa Croce; il Lago Matese.
Fra gli eventi si ricordano:
- la festa della Madonna Immacolata l'ultima domenica di
maggio;
- In agosto si svolgono le sagre dei prodotti tipici al lago
e in paese, giochi popolari, serate di calcetto, di
discoteca e gare di pesca sul lago.
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Il centro
storico
Un vicolo
Chiesa
Nuova di S. Maria delle Grazie
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