Itinerari

Deltaplani e parapendii

Il deltaplano è una specialità del volo libero senza motore e prende il nome dalla forma a delta dell'attrezzo. E' uno sport individuale, non olimpico e viene praticato, generalmente, sui rilievi montani e collinari prospicienti il mare o le grandi pianure. La pratica del deltaplano consente all'uomo di librarsi in aria senza l'ausilio di un motore. Decollati da un pendio che presenti un'inclinazione ed un'esposizione ottimali al vento, si percorre la distanza che ci separa dal punto di atterraggio, scendendo sempre rispetto all'aria.
Il parapendio invece, nasce in Francia nel 1978, quando tre paracadutisti francesi, Jean Claude Bètemps, Gèrard Bosson e Andrè Bohn, allo scopo di ridurre i costi delle loro esercitazioni, iniziarono a lanciarsi invece che da un aereo dalle cime del monte Pertuiset, con le loro ali da lancio tipo Parafoil. Da questo momento in poi l'evoluzione del parapendio prese la propria strada, discostandosi sempre più da quella del paracadute da lancio. Decollando da un prato la vela del parapendio doveva facilmente gonfiarsi a basse velocità e, una volta in volo, occorreva migliorarne il tasso di caduta e l'efficienza. Il parapendio oggi è essenzialmente un'ala composta da due strati di tessuto sovrapposti ad una centina di forma alare. Dalla parte inferiore della "vela" partono numerosissimi cordini che, attorcigliandosi più volte tra loro, si collegano a varie bretelle, che, unite a loro volta in due principali, si agganciano alla selletta su cui siede il pilota. Un'altra serie di cordini, sdoppiandosi in due principali "fasci", parte dal posteriore della vela e giunge a due maniglie, che fungono da "freno", con le quali il pilota compie quasi tutte le manovre. Il parapendio vola avendo come unico motore il proprio peso che per effetto della forza di gravità tende a far scendere il mezzo verso terra. La forma alare consente di spostarsi obliquamente in avanti di sette metri per ogni metro perso verticalmente e con una velocità di caduta che si aggira su un metro e mezzo al secondo.
Sfatiamo però una leggenda. Con il parapendio non ci si butta da orrendi precipizi. Si corre invece lungo un pendio che abbia una angolo di discesa superiore a quello del parapendio e pian piano, ci si separa da esso. I mezzi attuali stanno raggiungendo prestazioni tali per cui il termine di derivazione francese, "Parapendio" incomincia forse ad essere non più adeguato e sarebbe più opportuna la definizione inglese "Paraglider", ovverosia paracadute aliante.


Volare, comunque, non è poi tanto arduo. Basta avere quel pizzico di entusiasmo e di........coraggio ed il gioco è fatto. Per pilotare un deltaplano basta spostare il peso del corpo nella direzione in cui si desidera andare. Più o meno ciò che si fa su una bicicletta, dove ci si piega a destra per andare a destra e così via, sempre più in alto, sempre più veloce: dai 50 chilometri orari fino anche ai 150. Che sogno! Il peso di un deltamotore è abbastanza contenuto: dai 110 chili dei modelli base ai 180 di quelli veloci. Per spiccare il volo non serve una montagna, bastano 80 metri liberi da ostacoli. Quindi si dà motore, inizia la corsa di decollo e, dopo pochi metri, il deltaplano comincia a sollevarsi. Abbiamo finalmente spiccato il volo. Si può stare in aria anche diverse ore e raggiungere distanze di centinaia di chilometri! In pochi secondi si può salire di diverse centinaia di metri e godersi lo splendido spettacolo del panorama sottostante. Meglio di un volo di linea! Nessuna fusoliera, nessun vetro, nessuna copertura. Niente tra noi, l'aria e lo spettacolo che ci circonda. Il massimo della libertà! Per tornare sulla "terra ferma" non ci sono pericoli. Si planerà dolcemente, raggiungendo lentamente il punto di atterraggio. Volare in deltaplano o con il parapendio è un gioco da ragazzi, e per provare questa emozione indimenticabile basta venire da noi, nel Matese...







 

 

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