C3 Gioia - Faicchio - Rupecanina

Castelli 



La mattinata incomincia con la visita al castello di Gioia Sannitica che, edificato, con l'arrivo dei Normanni, su un colle isolato che sovrasta il paese per la difesa dalle scorrerie e dalle rappresaglie dei signori vicini, divenne ben presto luogo di rifugio degli abitanti durante i saccheggi dei Saraceni.


Oggi i ruderi del Castello mostrano intatto il loro fascino grazie anche alla sua storia fatta di donne, cavalieri e fantasmi. Il castello presenta una zona destinata a dimora del feudatario, costituita da una torre circolare, ed un'altra, costituita da piccole case per la dimora dei contadini; il maestoso torrione serviva come estremo e sicuro rifugio.


Un grosso mastio, a forma trapezoidale, si erge a difesa del costone interno verso la valle e lungo le mura vi sono delle torrette semicircolari. All'interno di esse, dal lato della valle del Volturno, vi era un portone, il cui fregio è ancora visibile, da cui si accedeva al palazzo feudale costruito su tre livelli. Al di sopra dell'arco di ingresso c'era una scala d'accesso alla torre e ai piani superiori, come ci fanno supporre le tracce che rimangono sulle mura ancora in piedi. Sicuramente c'erano altre costruzioni, situate ai livelli inferiori , per la difesa della abitazione principale, delimitate da strette strade di accesso.


Una via centrale divide le costruzioni e un corridoio periferico separa queste dal muro perimetrale. La disposizione delle varie costruzioni con le strette strade è a forma quasi rettangolare, tranne nella parte del ciglio del dirupo, dove le costruzioni seguono l'andamento orografico.


Prima del pranzo in un agriturismo a Faicchio, dove si potranno, eventualmente, acquistare prodotti tipici, si potrà ammirare lo splendido castello esistente nella cittadina beneventana che sorge ai piedi del monte Acero. Il castello, aperto al pubblico, è in perfetto stato di conservazione, grazie ai suoi ultimi proprietari che nel 1966, decisero di adibirne una parte ad albergo e ristorante, mentre l'altra ospitò, fino al 1977, la Libera Università di studi Turistici.
Nel primo pomeriggio, partenza alla volta dell'area di Rupecanina.
Gli imponenti ruderi che si innalzano sulla cima della collina tra i comuni di Raviscanina e Sant'Angelo d'Alife, comunemente chiamati castello di Rupecanina, con il suo Borgo, nell'antichità, risultò il più grande castello normanno della valle del medio Volturno.
Vera e propria fortezza medievale oggi se ne vedono solo le rovine.
La costruzione del castello di Rupecanina si suppone sia stata voluta dall'autorità politica di Alife, per avere un sicuro rifugio contro eventuali nemici, come i Saraceni che, per tutto il IX secolo, saccheggiarono continuamente l'Italia meridionale. Si pensò così di fortificare questa collina del tutto priva di vegetazione e con pochi accessi. Dopo la distruzione di Alife ad opera dei Saraceni, nell'865, i sopravvissuti si trasferirono intorno al borgo di Rupecanina, e costruirono sulla rupe, chiuso da robuste mura e torri, il castello più forte della zona.
Il borgo, protetto da una cintura muraria lunga circa 5400 metri, contava 1500 abitanti protetti da una cinta di forti mura dal perimetro pentagonale con cinque bastioni che difendeva tutte le abitazioni raggiungendo, in alcuni punti, un'altezza di 10 metri; verso nord ci sono tre torri quadrangolari, al lato opposto due torri rotonde.
La torre occidentale sorveglia un piccolo spazio quasi pianeggiante dove c'è una porta pedonale. Ma la più importante strada d'accesso era quella che proveniva dal territorio di Raviscanina.
Ad est c'è la torre rotonda, inserita nella parte più protetta della cintura muraria, che sovrasta un lungo e ripido pendio. Segue una seconda cinta, al cui interno, nel punto più elevato, sorge il castello vero e proprio che occupava una superficie di circa 2200 mq col Maschio. Costruito in tre tempi, inizialmente sorse il maschio, successivamente fu costruito il grande muraglione ed, infine, il recinto fu prolungato includendo la chiesa di Santa Lucia che divenne una piccola cappella.Tra le due cinte murarie si intravedono i resti del muraglione sannitico e delle mura delle numerose abitazioni. Qui si possono intravedere anche antiche tombe. All'interno del castello è stata rinvenuta ceramica a vernice nera del III-II sec. d.C. e alla stessa epoca risalgono le tracce delle mure megalitiche. La Cappella di Santa Lucia, nell'abside, conserva ancora le immagini di due evangelisti e di notevole importanza sono gli affreschi di tipo bizantino che alcuni, però, ipotizzare siano di un'epoca antecedente.

 





Castello di Gioia (scorcio)





Portale del castello di Faicchio









Sentieri verso Rupecanina





Il castello di Rupecanina

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