UNA LEZIONE DI GEOGRAFIA DA MONTE TRE FINESTRE
Partendo
da Campitello e incamminandosi verso il cosiddetto Villaggio
turistico, il primo insediamento residenziale in questa località
fatto da una serie di villette
immerse nel bosco, si incontra un sentiero che si inerpica nella
faggeta. Questo è il bosco di Rote-Trabucco dove è possibile
scorgere, a tratti, piazzole utilizzate dai carbonai
riconoscibili per la polvere nera in superficie. Il sentiero è
marcato dalle bandierine bianche e rosse disegnate sulle rocce e
dai cartelli indicatori del CAI, costituendo esso un tratto del Sentiero
Italia . La distesa boschiva termina quando si giunge in
cima: qui si incontrano una serie di gobbe che si susseguono
formando la cresta del monte Tre Finestre. Esso, che nel lato
verso valle presenta pendii scoscesi con rocce strapiombanti,
deve il nome proprio alla sua caratteristica di essere un punto
di visuale privilegiato del territorio sottostante. Le vette di
questa montagna costituiscono quindi un’autentica balconata
che si protende sulla vallata dell’alto Biferno. Cominciamo da
qui la lettura del paesaggio che si apre ad oltre 180 gradi
intorno a noi. Il confine ad ovest della valle è dato dal
valico di Castelpetroso. Non c'è unanimità tra i geografi
nell'indicare questo valico, che è lo spartiacque tra
bacino del Volturno e bacino del Biferno, quindi tra
Tirreno ed Adriatico, come limite tra Appennino Centrale e
Meridionale; altri rilievi si contendono tale riconoscimento
(es. il passo di Rionero Sannitico, la Bocca di Forli o il Passo
di Bosco Redole), ma il valico di Castelpetroso rimane,
comunque, un luogo fondamentale del territorio perché congiunge
la Montagnola con il Matese. Il fondale naturale dei quadri
panoramici ravvicinati sono i contrafforti della Montagnola.
Essi da quota m. 1400 degradano ad altitudini modeste fino a
formare delle colline; nonostante la presenza di questi bassi
rilievi non si perde l'individuazione orografica netta della
conca di Boiano. E la valle può essere ritenuta l'elemento
fondamentale del paesaggio. Si tratta di una pianura di origine
alluvionale, generata cioè dai depositi dei corsi d'acqua
montani. Se la valle è il “segno” principale del paesaggio,
il tratturo, il Pescasseroli-Candela, è il «segno» principale
della valle attraversandola interamente nel suo senso
longitudinale. Il percorso del tratturo ha una precisa
direzione, servendo a condurre le greggi dall'Abruzzo alla
Puglia, e quindi mira solo a raggiungere i suoi traguardi senza
curarsi del territorio che solca; anche la ottocentesca strada
statale n. 17 che si sovrappone al tratturo non si preoccupa di
collegare i paesini, passando solo per Boiano. Punti
significativi del tratturo che si possono scorgere dall'alto di
monte Tre Finestre sono il Riposo di Bottoni (dove sostavano le
pecore durante la transumanza) e la Taverna di Cantalupo posta
ad un incrocio di strade (la s.s. 17 con la strada per Frosolone
e la strada per Roccamandolfi). Fiancheggia la strada statale la
linea ferroviaria, la quale costituisce un'infrastruttura di
collegamento poco impattante perché la velocità commerciale
bassa dovuta all'alto numero di fermate (a sua volta dipendenti
dalla dispersione degli insediamenti) non richiede opere
ferroviarie imponenti, al contrario della tanto discussa Alta
Velocità. Passando ad osservare, sempre dalle Tre Finestre, la
struttura insediativa si nota il fenomeno della diffusione
urbana che ha modificato negli ultimi decenni le caratteristiche
dei nostri centri abitati, per cui ci sono paesi, come S.
Massimo, che hanno più case nuove che vecchie. Questa crescita
edilizia non coincide più con l'espansione urbanistica dei
centri esistenti, ma rappresenta qualcosa di autonomo in quanto
invece che i nuclei abitati collinari si stanno sviluppando le
zone a valle. L'urbanizzazione, come si può comprendere bene
dalla vista che si ha da monte Tre Finestre, sta erodendo la
campagna agricola più ricca, che è quella pianeggiante, nei
territori comunali di Boiano, Cantalupo, S. Massimo e S. Maria
del Molise. Sembra, in questa veduta dall'alto, che le case
nella piana siano disposte casualmente: accostati fra loro
vediamo il vecchio casolare di campagna, la strada a scorrimento
veloce, il centro commerciale. L'unico elemento ordinatore in
questo territorio è l'asse viario, intorno al quale tendono a
disporsi molti episodi urbani (dal bar-ristorante al carrozziere
al negozio). Un'altra caratteristica di questo paesaggio di
pianura è che esso è in continua mutazione, con l'abbandono di
vecchi stabilimenti produttivi (la fornace di laterizi di
Cantalupo) e la nascita di nuovi fatti artigianali (il
mobilificio a S. Maria del Molise). Si legge una notevole
mobilità nell'immagine paesistica che porta ad avere un
paesaggio non definito, con larghi vuoti che separano edifici
isolati. Un peso notevole nel quadro panoramico che si abbraccia
da monte Tre Finestre lo ha la città, Boiano, la quale pur non
essendo grande con i suoi tentacoli dati dalle strade che
fuoriescono da essa sembra dominare la campagna. Sicuramente
essa dà un'impronta definita ad una porzione di territorio
piuttosto estesa. Boiano, comunque, costituisce un'anomalia
nell'insieme dei centri abitati sia dell'intero Molise che di
quest'ambito particolare, perché nella nostra regione non sono
frequenti le città di pianura, prevalendo i villaggi d'altura.
Una ragione è quella della difficoltà in passato a governare i
corsi d'acqua che se da un lato, come abbiamo visto, hanno
creato, con i sedimenti che trasportano, la pianura, dall'altro
hanno rappresentato un pericolo a causa delle inondazioni. Molti
di questi corsi d'acqua oggi sono stati canalizzati, come si può
notare bene proprio guardando dall'alto, da questa montagna.
Boiano è, in ogni caso, il fuoco visivo dell'immagine
paesaggistica, così come è stato un polo nevralgico nella
transumanza essendo un centro di mercato lungo il tratturo, il
quale è un veicolo di scambi. É particolarmente bello vedere
come con rapidità si passa da questa popolosa cittadina di
pianura alle elevate cime del Matese che stanno alle spalle e ciò
forse è l'aspetto più significativo della veduta da monte Tre
Finestre.
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Francesco
Manfredi
Selvaggi
Precauzioni:
Scarpe da trekking, Borraccia
d'acqua
Difficoltà
: E. E.
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Antica usanza per fare carboni " catozzo "
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