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Speleologia

 Massiccio calcareo particolarmente ricco di fenomeni d'erosione, il Matese merita attenzione innanzitutto per il suo carsismo. Doline, vallecole carsiche, sprofondamenti, tracce di erosione sono ovunque visibili, specialmente sulle vette più alte. A sud di queste, ha origine carsica il Lago del Matese, che occupa una buona parte di un grande terrazzo poco sopra i mille metri di quota.
  Non mancano i canyon, tra cui quelli bellissimi della Valle Orsara e del Vallone dell'Inferno, a due passi dalla pianura alifana, e della Rava di Prata Sannita. Sul versante molisano, i lavori per la creazione di un lago artificiale hanno invece letteralmente cancellato le Gole del Quirino, fino a pochi anni fa particolarmente suggestive e impressionanti se osservate dal Ponte dell'Arcichiaro.
  Non mancano le grotte, tra cui spicca per importanza il Cul di Bove, ma soprattutto il Pozzo della Neve che, con i suoi 1.050 metri, è la cavità più profonda del centrosud. Si apre a quota 1.330 metri, è stato scoperto negli anni '30 del secolo scorso ed esplorato seriamente a partire dal 1960. Cul di Bove e pozzo della Neve sono riservati a speleologi esperti, ma altre grotte, come quella di Campo Braca, quella di campo Rotondo e quella del Lete o del Cauto, che si apre nei pressi dell'abitato di Letino, sono più facili ed accessibili. Non mancano poi, in tutto il Parco, numerose altre grotte, di facile accesso e percorribili anche da persone non esperte, accompagnate sempre da uno speleologo professionista.
  La scelta non manca; il Matese vi aspetta.

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