TERRAVECCHIA
 

 

La realizzazione e la ubicazione nel territorio di questa antica cittadella da parte dei Sanniti doveva soddisfare precise esigenze strategiche di controllo dell'area alle falde del Matese. Fu edificata a 960 mt. di altitudine su di una montagnola.


L'antica costruzione costituiva una efficace posizione di controllo dei traffici e dei passaggi tra l'Apulia e la Campania ed il Sannio pentro. Il sito controlla anche l'unica via d'accesso il Tratturo che dalla pianura sale verso i pascoli del Matese. L'insediamento dei Sanniti è ancora riconoscibile nella sua struttura difensiva. Una cerchia di mura megalitiche, con pianta trapezoidale con la base maggiore rivolta verso nord-est a ridosso della discesa che guarda il terrapieno naturale di vecchio, racchiudeva l'abitato.


 Le mura, costruite solidamente senza dislivelli ed ancora in discreto stato di conservazione, hanno una lunghezza di 1500 metri. Sono costituite da una doppia cortina  in opera poligonale e quella superiore è arretrata di 3,5 metri rispetto a quella inferiore.

Tre sono al momento le porte di accesso alla fortezza identificate dagli archeologi. La prima sul lato sud-ovest chiamata la "Postierla del Matese" che dava il percorso alla montagna, la seconda a nord-ovest chiamata "dell'Acropoli" ed era sul percorso che conduceva verso Civitella di Campochiaro e Bovianum Undecumanorum, e la terza e forse la più importante ad est delle mura e denominata "del Tratturo" che permetteva il passaggio verso la pianura ed il sito del saepio. Infatti questo tragitto, nel suo tratto finale, viene ad identificarsi con cardo maximus della futura Saepinum romana.



 

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