Il Centro Cittadino


 

Le borgate sono cambiate, il centro, invece, è rimasto identico a se stesso.

Nato e sviluppato intorno ad un grande castello, l’attuale Palazzo Marchesale, è di origine medievale. Di quest’epoca è rimasto “l’Arco” di stile gotico che chiudeva la porta nord del paese. Le mura che racchiudevano il paese e la parte più alta del castello furono distrutte dal devastante terremoto del milleottocentocinque.

L’Arco ancor oggi svolge un suo ruolo importante: fa da maggiordomo e dà il benvenuto a chi entra in paese.

Varcato l’Arco, si arriva subito in piazza Francesco Tomasi: il cuore del centro. E’una piazzetta con la chiesa madre, il palazzo marchesale e il palazzo Tomasi: un salotto paesano, un luogo di incontro e di intrattenimento fra amici dove non mancano, nei giorni estivi e nelle serate calde, le sedie naturali dei luoghi e comodi scalini della chiesa. Si sa il nome delle vie e delle piazze racconta la storia di un abitato.

 La piazzetta porta il nome di un personaggio molto importante: la sua celebrità e i suoi meriti sono immortalati in una epigrafe murata sul frontespizio del palazzo a cui egli ha dato il nome e nel quale è nato ed ha operato. Fu, infatti, un medico chirurgo eccezionale per il suo tempo e il primo illustre rappresentante di una dinastia borghese che si è sempre dedicata, da sei-sette generazioni, con grande prestigio all’arte medica e farmaceutica, nonché “capostipe” della stessa. I discendenti non sono più residenti a Spinete. Sulla piazzetta, fino a qualche mese fa, si affacciava la farmacia di Tomasi: un gioiellino di arte antica, di fattura artigianale con soffitto a cassettoni in legno intarsiato, stipi murali e vetrine ugualmente scolpiti in legno, opera di un artigiano locale. Gli stipi di notte sono stati rubati, la farmacia si è trasferita altrove e la piazza ha perso parte del suo fascino antico.l’altro edificio imponente che si trova sul lato della piazza Tomasi è il palazzo marchesale, proprietà del marchesi Imperato di Spinete. Non abitano a Spinete, ma ancora oggi i fratelli Giuseppe e Francesco Imperato, residenti a Pescara, conservano il titolo dei marchesi di Spinete: sono cioè il ramo cadetto di una delle più antiche casate nobiliari di Napoli di origine imperiale, donde il cognome Imperato. L’origine imperiale di questo famiglia gentilizia si può dedurre dallo stemma nobiliare scolpito in pietra sul portale del palazzo ed affrescato sul soffitto del primo pianerottolo delle scale: uno scudo azzurro, diviso in quattro parti con cinque leoni, sormontato da una corona e da un’aquila, simbolo quest’ultima del più alto titolo nobiliare, appunto quello imperiale.

Il palazzo marchesale di Spinete ha una mole imponente, si sviluppa su un area molto grande e su quattro facciate, ha un ampiop cortile e due ali abitative unite da un bel loggiato. Ancora più imponente doveva essere prima del terremoto citato. Attualmente, però, è fatiscente, soprattutto nella parte più bella e urgerebbe un meritato restauro. Il centro della piazza è dominato dalla chiesa madre dedicata a Maria SS Assunta in cielo. La chiesa a tre navate, molto decorata e con un bel trono della Vergine Assunta, non presenta rilievi artistici interessanti, possiede però, un organo storico del settecento di recente restauro. L’origine antica della chiesa madre e di Spinete è documentata da un epigrafe latina murata sul frontespizio del campanile: è una delle ottantaquattro epigrafi ritrovate sul territorio di Bojano.

Nonostante sia stata danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale gli esperti ritengono che è dedicata ad un grosso personaggio romano qui residente durante l’occupazione romana del Sannio. Doveva far parte, sempre secondo autorevoli ricostruzioni storiche, di un monumento funerario preesistente a lui appartenente perché la pietra della epigrafe è della stessa materia delle altre che compongono il campanile. Risalirebbe al I – II sec. d.C. Da Piazza Tomasi partono le due vie principali del paese che parallelamente lo attraversano per ricongiungersi a Piazza S. Pietro le due arterie si allargano anche in Piazza Michelangelo Abbondante. La piazzetta è dedicata ad un giovane e brillante tenente pilota di Spinete morto a soli venticinque anni nel 1977 di incidente aereo. Su un lato di questa piazza si può ammirare il palazzo Di Iorio. Al centro della piazzetta una vecchia bottega di falegname, ancora aperta con il suo proprietario di novantatre anni, ci riporta ai tempi passati dell’antico borgo paesano. La terza chiesa che si trova nel centro, precisamente fuori porta a Largo  Fontana, è una cappella dedicata alla Madonna del Carmel

 


 

 


Spinete


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