Famiglia: Canidi
Genere: Canis
Specie: Canis
lupus
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Caratteristiche
Il lupo (Canis
lupus) è la specie di maggiori dimensioni tra i
rappresentanti del genere Canis, le dimensioni corporee
variano molto, a seconda dell'area geografica considerata, e
possono raggiungere anche i 60 kg di peso. Possiede un corpo
slanciato, con il muso allungato, le orecchie triangolari non
molto lunghe, il collo relativamente corto, la coda corta e
pelosa e gli arti lunghi e sottili.
Il colore
del mantello è generalmente mimetico, gli occhi sono obliqui, di
colore marrone chiaro, e disposti in posizione frontale e
piuttosto distanziati tra loro.
Caratteristica della specie è la presenza dei denti "ferini"
particolarmente sviluppati la cui funzione sembra essere quella
di tranciare grosse ossa e tendini.
Il lupo
presente in Italia raggiunge un peso tra i 24 ed i 40 kg, mentre
la lunghezza dalla punta del muso alla coda è compresa tra i 100
ed i 140 cm. Il colore del mantello varia dal fulvo al grigio e
recentemente sono stati avvistati individui dal colore nero nel
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e nell’Appennino
tosco-emiliano.
Diffusione
E' presente,
con grosse popolazioni, in Nord America,
nell'ex Unione Sovietica e nei paesi dell'Europa
centro-orientale. Popolazioni meno consistenti ed isolate tra
loro sono presenti nella penisola Iberica, in Italia, in
Scandinavia, nei Balcani ed in Medio Oriente.
Habitat
Il lupo,
prima che cominciasse la persecuzione sistematica da parte
dell'uomo, era diffuso in tutti gli ambienti dell'emisfero
settentrionale, in Italia in particolare lo si trovava in tutti
gli habitat, dalla macchia mediterranea della costa alle foreste
di montagna.
Al momento,
la scarsa disponibilità di prede e la sempre minore presenza di
habitat naturali integri, soprattutto quelli con estesa
copertura vegetale che permette ai lupi di nascondersi e
sfuggire alla persecuzione umana, hanno ristretto di molto le
aree frequentate dai lupi.
Riproduzione
Il lupo si
accoppia verso la fine dell’inverno, e la gestazione dura circa
due mesi. Circa 15-20 giorni prima del parto la coppia cerca una
tana che può essere costituita da un tronco cavo, da una cavità
rocciosa, da una fossa scavata in terra ed in alcuni casi può
essere ricavata allargando una pre-esistente tana di volpe, di
istrice o di tasso.
La femmina
alla fine della gestazione, dà alla luce dai 4 agli 8 cuccioli
dal peso di circa 300-400 grammi ciascuno. I cuccioli, che in
Italia nascono tra aprile e giugno, completamente inetti e con
capacità sensoriali scarse (ciechi e sordi), dipendono
all’inizio completamente dagli adulti.
Vengono
alimentati esclusivamente con il latte materno durante i primi
20 giorni di vita. Successivamente, per un periodo di circa
40-50 giorni, gli viene offerto del latte integrato da rigurgiti
a base di carne. I cuccioli lasciano la tana dopo circa 2 mesi
di vita e a poco a poco iniziano a seguire i genitori nei loro
spostamenti apprendendo dagli adulti le tecniche di caccia, la
conoscenza e l’utilizzazione ottimale del territorio, le
strategie per evitare gli ambienti e le situazioni più
pericolose.
Le
dimensioni corporee definitive vengono raggiunte a circa un anno
di età, mentre la maturità sessuale verso i due anni, anche se
femmine in cattività sono in grado di riprodursi già a 10 mesi.
Alimentazione
Il lupo è un
carnivoro specializzato nella predazione di grossi erbivori
selvatici, ma può includere nella propria dieta
all’occorrenza anche mammiferi di piccole dimensioni, frutti,
carcasse, animali domestici e rifiuti di origine umana.
Il lupo in
Italia ha una dieta molto variabile, va da una dieta che include
quasi esclusivamente ungulati selvatici, in particolare il
cinghiale nell'Appennino tosco-romagnolo, a diete che includono
in misura variabile, ma consistente, bestiame, carcasse e
rifiuti, nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
La caccia
avviene generalmente all’interno di territori in cui i lupi
persistono per periodi più o meno prolungati ed il fabbisogno
giornaliero medio di carne di un lupo di dimensioni medie è di
circa 3-5 kg. Comunque il lupo è noto per essersi adattato ad
una alimentazione non uniformemente cadenzata nel tempo, e si ha
notizia di lupi che sono rimasti fino a 17 giorni senza ingerire
cibo.
Il tasso di
successo dell’attività venatoria del lupo è stimato intorno al
10% del totale degli attacchi, nel caso specifico di caccia a
carico di prede di grosse dimensioni.
In Europa,
segnalazioni di casi di antropofagia da parte del lupo erano
frequenti in passato, ma spesso provenivano da fonti non certe
ed attendibili, generalmente frutto di pregiudizi e antichi
retaggi culturali avversi al lupo. In Italia, dove le
segnalazioni di casi di attacchi rivolti a persone da parte di
lupi e di cani sono state spesso confuse tra loro, gli ultimi
casi accertati di antropofagia si sono verificati intorno al
1825.
L’antropofagia del lupo è in ogni caso considerata un
comportamento raro del lupo, che può verificarsi occasionalmente
solo in condizioni ambientali particolarmente degradate,
caratterizzate per esempio da una cronica carenza di prede, una
popolazione rurale in forte espansione, e, più spesso, la
presenza nella popolazione di individui affetti da rabbia
silvestre.
Legislazione
Il lupo è
inserito, in qualità di specie "vulnerabile", nella cosiddetta
Lista Rossa redatta dall’Unione Internazionale per la
Conservazione della Natura (IUCN), che elenca tutte le specie in
qualche modo in pericolo.
La popolazione italiana è
passata, negli ultimi 30 anni, grazie alla legge che lo protegge
dal 1971, da circa 100 esemplari agli attuali oltre 500.
Il lupo ha ricolonizzato tutto
l'Appennino e ha raggiunto le Alpi Occidentali e la Francia, ma
è ancora visto come una minaccia da pastori e cacciatori. Per i
pastori il lupo non perderà mai l'appellativo di massacratore di
pecore, nonostante oggi rechino più danni alle greggi i cani
rinselvatichiti. Per i cacciatori il lupo è un abilissimo
concorrente nella caccia al cinghiale, e per tale motivo se ne
avvistano qualcuno lasciano lungo i sentieri i bocconi
avvelenati o li impallinano direttamente.
Per tali motivi ogni anno dai
50 ai 70 esemplari, circa il 10-15% del totale, vengono uccisi
illegalmente.
Poiché i suoi antichi
territori sono protetti, e grazie alla sua notevole
adattabilità, la popolazione del lupo è attualmente in crescita.
Infatti oltre a predare ungulati selvatici e domestici mangia
piccoli mammiferi, carogne, rifiuti e persino frutti.