Con
il suo caratteristico crinale allungato, il monte Mutria
è la vetta più importante del settore orientale del
Matese. Fittamente boscoso sul versante molisano, il monte
alterna sul quello campano faggete, speroni di roccia e
canaloni erbosi. Nonostante la vicinanza della modesta
stazione sciistica di Bocca della Selva e della strada che
attraversa la Sella del Perrone, la montagna è quasi
integralmente integra, ed è inclusa, quasi integralmente,
in un'oasi di protezione della fauna.
L'itinerario inizia
da Bocca della Selva in auto, per una stradina che,
inerpicandosi sulla montagna, prosegue per circa due
chilometri fino ad un piazzale dove c'è, quasi
illeggibile, un cartello dell'Oasi di protezione del
Mutria.
Da qui, a piedi, si sale, attraversando un fitto
bosco, per un piccolo sentiero, che tocca tre ampie
radure, verso la sella tra la Serra macchia Strinata ed il
Mutria.
Di fronte troviamo il selvaggio Canalone Cusano.
Si sale ancora, tracce un po' confuse, fino alla
prima elevazione della cresta, a quota 1708 metri. Un
altro tratto del bosco porta all'inizio del dell'ampia
cresta sommatale a saliscendi,e poi, scavalcati due
cocuzzoli, si giunge al tratto più elevato della cresta,
lasciando in basso due caratteristiche depressioni
carsiche.
Situata a circa 8 chilometri da Guardiaregia, l'area di
Monte Mutria presenta ripide pareti di montagna,
interamente ricoperte da una fitta faggeta, solcata da
diversi canaloni,e zone di pascolo, alle quote più alte.
Soprattutto nella stagione primaverile, le praterie d'alta
quota sono una esplosione di colori per la fioritura di
orchidee selvatiche, delle genziane dell'anemone
dell'Appennino e del nontiscordardimé, specie tipica del
solo Appennino centro meridionale.
Lungo le pareti della montagna ci sono boschi di leccio e,
in fondo alla forra, tassi centenari. Le pendici sono
invece il regno del faggio che forma fustaie molto
spettacolari e, nella zona dei Tre Frati, ce ne sono
alcuni esemplari di circa 500 anni.
A quote più basse,
anche nei numerosi canaloni che vanno a formare la foce
del quiruno e che forma piu a valle la fantastica gola del
quirino che con funi, imbracatura e muta si può
percorrere per circa 4 Km finendo a Guardiareia nei pressi
della chiesetta di Santa Maria della Neve ai piedi
della montagna , nella faggeta e nel bosco misto ci sono
altre specie arboree come l'acero e il sorbo.
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