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Sentiero Torrone-Castello di Roccamandolfi – Roccamandolfi” . ( E.E.) E’ necessario l’uso del casco. Tempo di percorrenza (2\3ore circa) . Il sentiero si sviluppa a mezza costa dentro la gola scavata nella roccia dal torrente Callora , situata a Nord Ovest di Roccamandolfi , fra la costa Discena e il monte sovrastato dai ruderi del Castello di Roccamandolfi.
All’ingresso del paese , appena dopo aver passato il ponte del torrente Callora , nelle vicinanze la Caserma della Forestale si lascia l’auto . Si sale per una larga scalinata in pietra , di recente fattura , che si collega alla ripida e tortuosa strada che porta alla parte alta del paese . Al terzo tornante che svolta a Sx si trova l’imbocco del sentiero a una quota sopra gli 800m , lungo un costone che scende a valle nel torrente Callora . Dopo un primo breve tratto fra rovi di spine e una bassa vegetazione , si incontra uno spuntone roccioso sulla Dx , più a monte il sentiero ben delimitato e con notevoli lavori per il contenimento del terrapieno eseguiti nell’attraversamento dei fossi , con muri in pietre a secco , costeggiando la gola sulla Sx , apre una lunga veduta sulla stessa attraversata dal torrente Callora . Una serie di cascate , pozze e scivoli scavati nella roccia , rendono unico il paesaggio . Proseguendo il leggera salita si incontra sulla Sx una piccola grotta scavata nella roccia probabile riparo , più avanti il sentiero si biforca , a Sx scende su una traccia molto stretta , nella sede del torrente in una pozza caratterizzata da una piccola cascata , a monte della stessa una sorgente raccoglie le acque portandole a valle , impossibile il proseguimento a causa di alcune pozze d’acqua con le pareti sovrastanti a strapiombo .Tornando alla biforcazione si prosegue a Dx dopo poco si sale più decisamente in una piccola macchia di bosco ; abbarbicati sulle scoscese pareti , alberi di leccio , carpini neri , l’ornello , l’acero , il sorbo montano e il maggiociondolo , uscendo allo scoperto in una zona caratterizzata da grandi lastre di pietra , si apre un vasto panorama ; a monte la gola si divide in due rami quello a Dx in “Fosso Rio Torto ,”a Sx in “Sorgenza”. Proseguendo per un breve tratto su una costa rocciosa con una notevole contropendenza a valle , usando la massima prudenza si raggiunge un tratto ferrato da una corda d’acciaio bloccata nella roccia come scorrimano , che ne consente il passaggio con più sicurezza . Al termine del breve tratto ferrato , il sentiero salendo in una piccola pineta ci porta in uno slargo erboso ai piedi del Castello sito a un’altezza di 1080 metri , fondato probabilmente nella metà del X sec. dal nobile longobardo Maginulfo successivamente distrutta nel 1223 per ordine di Federico II di Svevia per stanarvi Tommaso di Celano conte del Molise che si era ribellato all’imperatore . Una recinsione metallica impedisce l’accesso alle rovine del Castello , in parte riconsolidate dalla Sovraitendenza Archeologica del Molise , tuttavia aggirandola salendo a Sx , superando alcuni spuntoni di roccia , ci si può collegare al panoramico sentiero che attraversando una macchia di alberi di Pino e scendendo con una serie di tornanti ci porta ha incrociare la stretta carreggiabile , proveniente da Roccamandolfi diretta verso Campitello di Rocca e Longano . Seguendola a valle , per poche decine di metri si svolta a Sx lungo una costa pietrosa , che con un bell’ affaccio sui caratteristici tetti del paese ci porta al punto di partenza dell’escursione .
Precauzioni E.E. E’ necessario l’uso del casco, scarpe o stivali impermeabili...muta per chi vuole attraversare le pozze, corde ed una guida. |
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