L¹interesse non si limita solo alla
valenza della sorgente quale risorsa
idro-potabile, ma si estende ai molteplici usi che possono
derivare da
queste falde in quota. Si prenda l¹uso idroelettrico così
significativo in
passato, in assenza di altre fonti energetiche, con la
costruzione della
centrale idroelettrica di S. Massimo. Questa sfrutta il
salto di quota tra
Campitello e le pendici della montagna. L¹acqua in alto ha
un vantaggio
rispetto alle sorgenti basse per l¹energia che essa
possiede dovuta alla sua
altitudine. Oltre all¹edificio, che rappresenta una
testimonianza di
archeologia industriale, costituiscono un elemento
caratteristico le lunghe
e poderose condotte che convogliano l¹acqua alla centrale.
Il pianoro di
Campitello, invece, ha il ruolo di lago-serbatoio. Le
sorgenti sospese sono
importanti anche per favorire l¹escursionismo perché sono
essenziali per
garantire l¹approvvigionamento idrico a chi effettua
camminate in montagna e
sono punti privilegiati per l¹eventuale localizzazione di
rifugi montani che
sul Matese, con poche eccezioni (vedi le Pianelle di S.
Massimo o S. Maria
di S. Polo), non esistono. La stessa rete di sentieri è
incentrata su queste
fontane. Anche storicamente le sorgenti di montagna hanno
condizionato
l¹andamento dei percorsi e presso di esse si sono ubicati
gli eremi (S.
Egidio a Boiano e S. Nicola a S. Massimo). La recente
realizzazione di aree
attrezzate per il tempo libero da parte dell¹amministrazione
provinciale di
Campobasso ha portato a privilegiare i siti prossimi a
sorgenti (di nuovo le
Pianelle): in questi casi occorre porre attenzione al
potenziale
inquinamento delle falde a causa delle attività
turistiche. L¹inquinamento
idrico può essere imputato quindi, essendo inesistente il
popolamento
stabile in zone carsiche, ai flussi turistici. Il caso di
Campitello è un
caso a parte perché la domanda turistica ha portato alla
costruzione di un
impianto di sollevamento dell¹acqua per alimentare questa
stazione invernale
non essendo sufficiente per la mole dei frequentatori
della località
sciistica la sorgente di Capodacqua; il ciclo dell¹acqua a
Campitello si
chiude con i reflui fognari che, una volta depurati,
vengono a formare un
rivolo, elemento inconsueto a quest¹altitudine del
massiccio del Matese dove
lo sviluppo dei fenomeni carsici ha come conseguenza la
forte riduzione
dell¹idrografia di superficie.
La prevenzione dell¹inquinamento idrico
è
diventata un imperativo tanto maggiore da quando questa
montagna è stata
riconosciuta quale Sito di Importanza Comunitaria. La
presenza di acqua in
quota è essenziale per l¹abbeveramento degli animali
selvatici, mentre i
bacini lacustri, quale il Lago del Matese, sono essenziali
per gli uccelli
migratori. Sempre nell¹ottica del SIC che si occupa non
solo di fauna, ma
anche di flora, va poi considerato che intorno alle
sorgenti montane si
formano particolari habitat vegetali. Infatti, in
prossimità delle sorgenti
come degli stazzi, si trova una vegetazione rigogliosa con
erbe alte di
specie nitrofile, dovuta alla presenza, pur se
discontinua, del bestiame di
allevamento. Continuando l¹esame delle peculiarità delle
sorgenti montane si
vede che un interesse sempre maggiore lo rivestono quelle
che hanno
caratteristiche di acqua minerale: a Sepino l¹acqua delle
Tre Fontane,
l¹acqua delle sorgenti del Lete nel versante campano del
Matese, le sorgenti
del Lorda nel comune di Castelpizzuto. Un ultimo aspetto
che si intende
affrontare nello studio delle sorgenti in quota è quello
dell¹influenza che
esse hanno sull¹assetto morfologico della montagna.
Lasciando da parte le
piccole sorgenti e l¹acqua di scorrimento superficiale
dovuta agli agenti
meteorici ci limitiamo alle principali sorgenti montane
che danno origine ad
alcuni corsi d¹acqua, dal Quirino al Callora dal Tappone
al Lorda. Un
connotato comune è che tutti questi corsi d¹acqua per la
ripidezza dei
versanti della montagna precipitano rapidamente a valle
percorrendo profondi
burroni (tra cui le famose gole del Quirino).
E¹ di particolare effetto
seguire l¹andamento del Callora che nasce in una valletta
in quota e dalla
quale esce improvvisamente buttandosi da un fianco della
montagna davvero
erto in cui scava un suggestivo orrido. In conclusione, si
può affermare che
le sorgenti in quota hanno una pluralità di significati,
non ultimo quello
paesaggistico, che le rendono un interessante oggetto di
approfondimento.
Franceso Manfredi |
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