Questo
giardino, nel corso della sua millenaria storia, è costato
tanto lavoro agli spinetesi.
Il paese
prende il nome da un’origine molto selvaggia della sua terra:
è nato su macchie piene di “rovi”, zeppe di spine. Spinete è
nato esattamente fra “spineti”.
Il suo antico
nome “Le Spinete”, che si trova ancora oggi nella parlata
popolare, esprime in maniera più esplicita la sua lontana
origine.
Lo stemma di
Spinete, infatti, porta al centro un fascio di rovi e una
scure racchiusi da una ghirlanda formata da un ramo di quercia
e una spiga di grano sormontata da una stella.
Il simbolismo
è evidente: con il duro lavoro delle scure, i primi abitanti
del paese hanno dovuto strappare ai rovi i campi da coltivare
e gli alberi da piantare. I primogeniti degli spinetesi si
sono dovuti conquistare palmo per palmo la terra da abitare e
lavorare. Questa necessità primordiale e quelle successive di
espansione territoriale hanno formato nello spinetese
un’indole tenace, naturalmente incline al lavoro: il lavoro è
il vanto di Spinete, è la stella che domina il suo sistema.
Nascendo con le scure in mano, Spinete non poteva che essere
agricola: Spinete da sempre è stata agricola. I reperti più
antichi del suo territorio risalenti al VI – V sec. a. C.,
sono oggetti dedicati alla dea Cerere, protettrice del
raccolto e dell’abbondanza. Oggi con lo sviluppo tecnologico
del lavoro, delle comunicazioni e del commercio ha cambiato
notevolmente il suo DNA e l’agricoltura non è più l’attività
prevalente: fra i figli dei contadini pullulano le piccole
aziende che operano nel settore terziario, di trasporto e
distribuzione merci, e non mancano quelle che producono
infissi e manufatti metallici o altre che lavorano
nell’edilizia e in diversi campi tecnici.
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