Municipio
P. Madonna delle Grazie 4,
Tel. 0874789131
(662
abitanti - 731 mt. s.l.m.)
Percorrendo la pianura, su di un pendio che anticipa
le alture del Matese, che fungono da suggestivo
sfondo, sorge Campochiaro. E' un insieme di casette
che, in omaggio alle più caratteristiche cartoline
dei piccoli comuni, è tutto raccolto intorno alla
chiesa parrocchiale ed al suo campanile. Ad uno
sguardo leggermente più approfondito salta agli
occhi quella che è la particolarità più
indicativa del luogo: l'antitesi, l'alternarsi
continuo tra "vecchio" e
"nuovo", antico e moderno, pianura e
montagna.
E si potrebbe andare
ancora avanti. Proprio partendo da ciò è possibile
apprezzare l'operato di chi, nel corso degli anni,
è riuscito a non isolare i vari aspetti del
territorio che, alla fine appare come un tutt'uno
sotto forma di poliedro. Il paese richiama alla
mente le più familiari situazioni di un piccolo
comune dove "solidarietà" ed
"amicizia" non sono solo termini
propagandistici, bensì traduzioni pratiche di una
idealità antica che sembra aver preso forma nelle
casette in pietra, nei gradini di piccole scalinate,
nei comignoli, il cui fumo, più che richiamare
l'inquinamento, materializza situazioni difficili da
dimenticare.L'agro non è eccessivamente esteso,
eppure nel corso dei secoli è stato testimone di
numerosi eventi storici.
Furono i
sanniti i primi ad essere attratti dall'amenità
della montagna, che sovrasta l'attuale abitato e che
oggi, tra le altre cose ospita floridi castagneti,
che vi edificarono un tempio. Il luogo era
facilmente raggiungibile dal momento che era poco
distante dal tratturo Pescasseroli-Candela e ad esso
collegato tramite direttrici minori. A valle gli
italici individuarono varie aree di sepoltura.
Nel Medioevo,
nel corso della dominazione longobarda, in zona
dovette trovate asilo un numero cospiquo di quei
bulgari che Romualdo, duca di Benevento, aveva
inviato, dopo averli accolti nella propria città, a
ripopolare i desolati territori compresi tra Sepino
ed Isernia. Non sono stati rinvenuti, in zona, resti
architettonici ma chiare tracce di quel popolo al
seguito del condottiero Altzeco sono avvertibili in
località Vicenne grazie al rinvenimento di una
vasta necropoli.
I resti umani
e gli oggetti che vi sono stati rinvenuti
appartengono, infatti, con estrema probabilità, ad
essi. Successivamente Campochiaro divenne feudo
ambito da varie notevoli famiglie che con le proprie
imprese, nel bene e nel male, caratterizzarono il
Medioevo molisano: dai D'Aquino ai Gambatesa, dai
Caracciolo ai Pandone.Restano, come si diceva,
notevoli tracce del passato storico del comune.
Il santuario
italico è in località "Civitella", a poca
distanza dalla località "Tre Torrette"
dove gli orgogliosi guerrieri avevano eretto
fortificazioni che rendevano sicuro il territorio
dalla parte del Matese e permettevano una continua
vigilianza "armata" sulla pianura
sottostante e quindi sul tratturo. La realizzazione
dell'area sacra dovette avere inizio nel IV secolo
a.C. per giungere a completamento due secoli più
tardi. Il luogo è completamente circondato da una
robusta cinta muraria in blocchi poligonali, che si
apriva solo in prossimità dei due ingressi. Quello
occidentale da solo basterebbe per dare un'idea di
quella che dovette essere la grandiosità del
complesso. Misura circa 4 mt. in larghezza e 6 in
lunghezza.
Il secondo ingresso,
quello principale, era probabilmente, posto nella
zona orientale dove una frana ha cancellato la
muratura. All'interno risulta di grande interesse il
tempio dedicato ad Ercole del quale è tornato alla
luce tutto il tracciato e la sua divisione interna
(cella e pronao). Accanto al tempio gli scavi
archeologici hanno permesso il ritrovamento di altre
strutture: innanzitutto quella di un edificio di
terrazzamento, quindi di un porticato e di una
piccola costruzione rettangolare.
E' davvero intrisa
di leggenda la località Vicenne. La "città
dei morti" che ha restituito resti umani e
oggetti risalenti all'VIII secolo d.C. non può non
evocare immagini affascinanti ad uno sguardo
"moderno", quelle di interi popoli in
marcia, alla ricerca di territori dove trovar pace e
soddisfazione alle proprie esigenze.
La maggior parte
degli studiosi sembra propensa ad attribuire
l'insieme ai bulgari di Altzeco. Molto importante
nell'area di sepoltura, a ridosso della quale ve ne
sono altre di minori dimensioni, non ancora del
tutto esplorate e che potrebbero custodire
testimonianze di epoche precedenti al Medioevo, il
rinvenimento di tombe con resti di guerrieri che
riposano accanto alla carcassa del proprio cavallo,
provvisti ancora dei propri armamenti.
La cosa, una volta
che verrà del tutto approfondita, dal momento che,
in questo senso, i paragoni in Europa sono
rarissimi, potrebbe assurgere ad una notevole
importanza scientifica.
E' da visitare anche
l'attuale centro abitato di Campochiaro che
nell'insieme appare come un formidabile congegno
difensivo. Racchiuso entro mura che riprendevano la
forma di un pentagono e difeso da ben 9 torri. Non
c'è più traccia del fortilizio. Al suo posto resta
solo una torre circolare. All'interno
dell'insediamento è, inoltre, da visitare, la
chiesa di Santa Maria Assunta, completamente
restaurata.
Tra gli arredi sacri
ed opere di valore artistico custodisce una statua
lignea dell'Assunta, opera del molisano Paolo di
Zinno.Si diceva prima dell'alternanza di vari
elementi nel comune di Campochiaro.
Nella parte
pianeggiante di esso, sullo stesso suolo calcato dai
Sanniti, Bulgari e Longobardi, oggi sorgono
strutture moderne che appagano gli interessi degli
appassionati di vari sports. C'è una pista per il
decollo e l'atterraggio di velivoli gestita
dall'Associazione Volo che offre a chiunque la
possibilità di partecipare a corsi per ottenere il
brevetto di pilota.
Chi non ama le
emozioni forti, può "riparare" nei campi
di tiro a volo, al piattello e con l'arco. Per gli
sport più tradizionali sono disponibili i campi da
tennis, di calcio e la palestra polivalente.
Momento
particolarmente sentito nell'ambito delle tradizioni
locali è quello relativo ai festeggiamenti per il
patrono San Marco, che si celebrano il 25 Aprile.
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