L'origine del nome dell'abitato potrebbe
risalire al termine latino scopulus,
che significa rupe o da scopulae, che
significa spalle o declivio del monte.
Preziosa fonte documentaria di riferimento per
conoscere le vicissitudini storiche del paese
è il "Chronicon Vulturnense".
Nel testo si afferma che prima del Settecento
il sito dell'odierna Scapoli era coperto da
una ricca vegetazione. Solo a partire dalla
metà del IX secolo nacque l'insediamento del
Castrum Scappili, mediante la
colonizzazione delle terre che appartenevano
all'antica abbazia di San Vincenzo al
Volturno.
Indicazioni più precise vengono da un
documento contenuto nel Chronicon, datato 983;
in esso si legge che l'abate Giovanni "homines
conduxit et habitare fecit in Castro Scappili".
Nel 1382 tra i vari "castra" venduti a Camillo
Pandone, per restaurare il monastero di San
Vincenzo al Volturno, figura anche quello di
Scapoli.
Fece parte della Terra di Lavoro e
successivamente entrò il 17 febbraio 1861 nel
territorio di Campobasso, mentre dal 1970 è in
provincia di Isernia.
A Scapoli, nella primavera del 1944,
fu costituito il Corpo Italiano di Liberazione
che operò nella zona di Monte Marrone e
segnò l'avvio della Resistenza, ponendo le
basi per la rinascita dell'Esercito Italiano.