Piazza Roma
Piazza Pasquino
Corso Umberto
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di Francesco Manfredi-Selvaggi
La visita a Boiano comincia inevitabilmente da piazza Roma dove
sostano i pulman di passaggio per Roma e Napoli provenienti dal
capoluogo regionale. Piazza Roma è una tipologia di piazza
abbastanza rara nel Molise (se si esclude Campobasso) perché
essa è stata pensata per essere una piazza autonoma non
quale corte esterna di palazzi nobiliari o chiese. Non è
un semplice spazio vuoto, lasciato libero tra gli edifici, ma
un luogo concepito per essere fruito dalla comunità ed,
infatti, è attrezzato con panchine e con alberi, i platani,
dalle folte chiome che forniscono l'ombra necessaria per il passeggio.
Essa è concepita sul modello degli squares londinesi che
sono dei giardinetti pubblici posti al centro dell'agglomerato
urbano. Se questa è l'impostazione originaria oggi piazza
Roma non è, però, solo un'area a verde alberato,
ma la si può leggere come un insieme di spazi, anche utilizzabili
differentemente in tempi diversi: essa è la piazza del
mercato il Sabato, il luogo dei comizi nel periodo elettorale,
il posto in cui si tengono gli spettacoli durante le festività
di S. Bartolomeo, oltre che, nelle sue fasce esterne, il viale
per la passeggiata. Le strade carrabili stanno al contorno, a
differenza di quanto succede a piazza Pasquino, l'altra piazza
della città, che è diventata una grande rotatoria;
qui l'antica croce devozionale posta su di un enorme capitello
rovesciato, collocata al centro di questo slargo, svolge la funzione
di spartitraffico. Altre piazze, come piazza Duomo posta davanti
alla cattedrale, non sono altro che atrii all'aperto di edifici
monumentali. Questi slarghi (vi è anche quello prossimo
alla chiesa di S. Erasmo e quello vicino alla chiesa di S. Biagio)
sono tutti adiacenti al principale decumano della città
romana, ma sono indipendenti da tale percorso viario (l'attuale
corso Umberto) che forma un nastro continuo. Piazza Duomo, rispetto
agli altri slarghi citati, è baricentrica, così
come la cattedrale è centrale rispetto alla città.
Si può dire, infatti, che la forma di Boiano è simmetrica
e che la storica cattedrale di S. Bartolomeo è il fulcro;
a questo proposito si deve aggiungere che se la città ha
un centro ben riconoscibile, ciò non significa che essa
è un insediamento chiuso perché vi sono state espansioni
in ambedue i lati. In questo punto vi è non solo la cattedrale,
cioè la sede del potere religioso, ma pure la residenza
feudale, cioè la sede del potere politico; il Palazzo Pandone
(dal nome della famiglia che ha retto a lungo il feudo) è
posto di fianco alla cattedrale la quale su questo lato presenta
un ingresso, con portale ogivale, oggi murato. In effetti il palazzo
Pandone è il palazzo dove i feudatari si sono trasferiti
all'epoca della "rifeudalizzazione", quando la proprietà
dei feudi veniva assegnata alla stregua della concessione di una
rendita e perciò il titolare del feudo era come un grande
proprietario fondiario il quale desidera una casa comoda. Il castello
di età normanna dove abitavano i Conti di Molise, ridotto
da tempo a rudere, sta, invece, su di un'altura, a Civita Superiore,
per esigenze di dominio e di difesa e quindi aveva un ruolo militare.
Mentre il castello doveva essere isolato non così i monasteri
che, anzi, tendevano a collocarsi vicino ad i centri abitati,
specie ai più ricchi, perché vivevano delle elemosine.
Così abbiamo alle propaggini del nucleo abitativo la presenza
del convento di S. Francesco che, dopo, è stato trasformato
in municipio. Il convento e le chiese (S. Maria dei Rivoli, il
Purgatorio, ecc.) diventano dei poli di aggregazione di abitazioni
fuori dall'agglomerato urbano, costituendo dei punti di riferimento
non solo religioso, ma anche civile, ed intorno ad essi cominciano
a formarsi dei sobborghi. Oltre alla crescita esterna, ad iniziare
dalla "rinascita", cioè dal XV secolo, si ha
lo sviluppo in altezza dei fabbricati nell'insediamento medioevale,
l'odierno "centro storico", che raggiungono anche i
quattro piani e da case unifamiliari passano ad essere abitazioni
plurifamiliari. Questo sviluppo delle case in verticale nel centro
storico colpisce tanto più se messo a confronto con la
crescita in orizzontale delle case che si sta avendo in periferia.
La parte medioevale di Boiano insiste sulla città romana
della quale lo schema viario fatto di strade ortogonali (anche
se va detto che i romani non si preoccupavano di fare le vie del
tutto perpendicolari fra loro, come del resto si può constatare
proprio a Boiano). La scacchiera romana non costituisce, comunque,
un reticolo indeterminato in quanto in essa si distinguono arterie
principali, i decumani, che seguono, pressoché, l'andamento
delle curve di livello, e stradine secondarie, i cardi, che vanno
dal piano al monte. Tale organizzazione viaria determina la disposizione
degli accessi degli edifici posti lungo queste strade: gli ingressi
principali, quelli delle abitazioni e delle botteghe, stanno sulle
strade più importanti, mentre le porte degli scantinati,
delle stalle, ecc. si aprono sui vicoli laterali oppure, nel caso
dei palazzi signorili (il palazzo Casale, il palazzo Tiberio e
così via) sono nel cortile interno. Il percorso viario
primario è il "vico pè dentro" (corso
Umberto) che coincide con il percorso tratturale. Tutte le case
disposte ai suoi lati guardano verso l'abitato medioevale, non
verso l'esterno dove prima vi era la campagna e ora piazza Roma
a confermare il senso di chiusura degli abitati di quel periodo;
sull'attuale piazza le case avevano gli orti delimitati da alti
muri di cinta (ne rimane un esempio nel giardino del palazzo Tiberio)
in seguito inglobati nella piazza stessa.
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