|
|
|
(705 abitanti
- 626 mt. s.l.m.)
La presenza di una delle stazioni sciistiche più importanti
e rinomate del centro-meridione d'Italia, Campitello Matese, ha
decisamente fatto lievitare le possibilità turistiche e di
generale sviluppo del territorio comunale di San Massimo, da secoli
votato all'agricoltura ed alle attività artigianali, settori
che, come in altre zone del Molise, negli ultimi decenni hanno subito
una chiara flessione. Il turismo per il momento ha solo sfiorato
la realtà del piccolo comune capoluogo, raggiungendo allo
stesso tempo ottimi livelli sul Matese, ma ciò non costituisce
una pregiudiziale per l'immediato futuro. Nel bel mezzo di una natura
che, per fortuna, non ha subito profondamente l'azione dell'uomo
ed ha potuto quindi conservare, nei limiti del possibile i propri
equilibri, su di un colle a breve distanza dalla statale 17, ai
piedi del Massiccio del Matese, sorge l'attuale centro abitato di
San Massimo, raccolto intorno alla chiesa parrocchiale. Il tessuto
insediativo è di tipica matrice medievale. Si formò,
infatti, a ridosso di un castello ed è tuttora molto ben
conservato. Vicoletti e stretti passaggi lo rendono perfettamente
paragonabile a quello di molti altri centri storici della regione
ed in particolare a quelli dell'area ricoperta dalla comunità
Montana Matese. |
L'agro del comune raccoglie nitide
testimonianze di quello che fu lo sfruttamento agricolo del territorio
in tempi passati, certamente molto ben organizzato per una produzione
sufficiente per il mantenimento di famiglie di tenutari e di lavoratori
della terra. A riprova di ciò esistono chiare testimonianze
dei complessi rurali che tutt'ora appaiono come elementi caratteristici
della zona. Si tratta di edifici che, seguendo una terminologia
moderna, potrebbero essere definiti "polifunzionali",
provvisti di tutti gli ambienti occorrenti alla famiglia e di
supporto alla pratica continuativa dell'agricoltura. Vi si notano
i magazzini per la conservazione delle merci e delle provviste
alimentari, ambienti in cui erano custoditi gli strumenti necessari
ai contadini per la propria attività, stalle per il ricovero
del bestiame. Quindi la parte domestica con gli ambienti molto
ben definiti e disposti secondo una precisa logica. I complessi,
dotati talvolta di scala esterna, sono forniti di piccole torri-colombaie
che, probabilmente, mostrando in ciò una certa continuità
con il Medioevo, in origine avevano una funzione difensiva. Architettonicamente,
gli edifici sono forniti di arcature e loggiati che armonizzano,
oltre che assecondare scopi pratici, esteticamente l'insieme.
Le origini di San Massimo risalgono
al Medioevo. Il feudo fu tenuto da vari signori. Ultimi furono
i De Gennaro che ne entrarono in possesso alla metà del
XVI secolo. All'interno del centro abitato restano visibili le
residue strutture murarie del castello medievale. Sono solo frammenti
di quello che dovette essere un robusto fortilizio. S'incontra
nell'agro la chiesa di Santa Maria delle Fratte, che mostra l'arco
a tutto sesto del portale caratterizzato da una cornice a tortiglione,
secondo gli schemi gotici ampiamente applicati in altre opere
della regione. In alto resta lo stemma dei cavalieri di Malta
come sigillo del loro possesso sull'edificio.Quando si parla di
Campitello Matese la mente va subito ai noti impianti della stazione
sciistica. In realtà la località può attrarre
anche chi sia solo appassionato degli ambienti di montagna o ami
le lunghe escursioni in ambienti naturali di rara bellezza. Nell'area
di Campitello i boschi si alternano alle rocce ed a qualche spiazzo
erboso. Vi vivono varie specie di uccelli e negli ultimi anni
si sta rivitalizzando la fauna che la caratterizzava nei decenni
passati che vede nel lupo, piuttosto mobile in verità,
l'animale simbolo. Il momento di maggiore richiamo turistico della
località, ovviamente, è costituito dalla stagione
invernale. La stazione possiede circa 35 chilometri di piste utilizzabili
per le varie specialità degli sports invernali: dal fondo
alle pratiche più tecniche. L'efficienza delle piste oltre
ad attirare frotte di turisti - soprattutto nei giorni festivi
si riscontra sovente il "tutto esaurito" - ha richiamato
l'attenzione degli organizzatori di gare per i circuiti regionali,
nazionali ed internazionali. Gli impianti di risalita inoltre
garantiscono la massima efficienza. All'imponenza delle strutture
per la pratica degli sports invernali, a Campitello si aggiunge
un'ottima ricettività e la presenza in loco di località
di intrattenimento e per il ballo.Campitello mantiene intatte
le proprie capacità di attrazione anche nel periodo estivo.
Agli sci ed agli slittini si sostituiscono le attrezzature per
le escursioni e per il campeggio.
|
|
Ma anche il turista che preferisce
non avventurarsi lungo i sentieri di montagna, certamente non
cade nella noia. Campi da tennis ed un centro ippico offrono tutte
le possibilità per rilassarsi e fare del moto. Per quel
che riguarda il maneggio , nel corso dell'estate a Campitello
si svolgono corsi tenuti da cooperative del settore per principianti.
I più abili, o che hanno già maturato una certa
esperienza in merito, potranno invece ambire a tentare qualche
avventura: si tratta di viaggi a cavallo di più giorni
che prevedono notti da trascorrere all'aperto e rappresentano
l'occasione per conoscere più approfonditamente la natura
del luogo. Si aggiunga a ciò l'organizzazione do corsi
di inglese per i ragazzi ed il quadro è completo. Insomma
Campitello è il luogo giusto per turisti, naturalmente
dai gusti diversi, per tutti i periodi dell'anno.
I momenti più suggestivi
vengono vissuti nel comune in occasione della festività
del patrono San Massimo, 15 Febbraio, e della fiaccolata sulla
neve che ha luogo a Campitello nel periodo natalizio.
Tratto da: Comunità montana
Matese (Bojano)
|
|