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(888 abitanti
- 649 mt. s.l.m.)
La leggenda sulla fondazione dell'abitato da parte del troiano Anchise,
che vi giunse dopo essere scampato alla distruzione della propria
città, mettendosi in salvo insieme al figlio Enea è,
più che altro suggestiva. Riesce in qualche modo a dare quel
tanto di fascino alla storia antica del paese. Ma come molte altre
leggende non richiama alcun particolare che possa essere confrontato
con elementi reali. Al di là delle tradizioni orali, il centro
vanta, comunque, origini molto antiche. Vi dimorarono, infatti, i
Sanniti come confermano i rinvenimenti di laterizi, soprattutto nella
località denominata San Giovanni. Cosa molto importante riguardo
ad essi, che esige per l'immediato futuro doverosi approfondimenti,
è l'apparizione della scritta "MEDDIX" che indicava,
nella struttura sociale e "politica" del popolo italico
un'alta autorità. Il particolare ha fatto nascere ipotesi sulla
presenza sul territorio di un edificio di grande importanza, con estrema
probabilità un tempio. La mancanza di saggi archeologici continuativi,
al momento, non permette di attestare scientificamente la cosa.
Dall'epoca sannitica
al Medioevo esiste nella storia di Colle D'Anchise un incolmato
vuoto. Ad ogni modo anche in epoca medievale il piccolo abitato
non conobbe momenti di particolare importanza. I documenti che si
riferiscono ad esso permettono solo di stabilire il numero e la
provenienza dei propri signori. Il primo tenutario del feudo, conosciuto,
è Filippo Sant'Angelo (1404). Per un breve periodo, in loco,
dettarono legge le importanti famiglie dei Pandone e dei Mormile.
Ultimi feudatari furono i Filomarino.
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Il piccolo comune
non ospita edifici e monumenti di particolare rilievo. La chiesa
di Santa Maria del Angeli, all'interno di esso, è di origine
medievale. Nel corso dei secoli ha subito varie modifiche che, in
qualche modo, hanno fatto perdere le tracce più evidenti
della sua indiscutibile identità. Ciò che è
accaduto per la struttura architettonica si è ripetuto nella
sistemazione e nella fattura degli elementi interni. I "pezzi"
degni di maggior nota sono un'altare in marmo policromo ed un ciclo
pittorico del campobassano Amedeo Trivisonno che nel corso del 900
ha lasciato tangibili testimonianze del suo modo di dipingere e,
più in generale di concepire lo stesso significato dell'arte
figurativa, in varie località grandi e piccole del Molise.
A Colle D'Anchise il maestro molisano ha lasciato opere raffiguranti
alcuni tra i temi più noti dell'arte sacra: "L'Ultima
Cena", "L'Assunzione" e "L'Ascensione".
Di essi si può solo dire che non contraddicono le linee generali,
tranquillamente riscontrabili nell'opera globale del pittore, che
hanno fatto sì che venisse definito da alcuni critici e colleghi
un "preraffaelita" dei tempi moderni.
Tra passato e presente
l'attuale comune di Colle D'Anchise vive un momento interlocutorio:
in pratica sta avvenendo il passaggio dalle forme economiche tradizionali
basate su agricoltura e pastorizia a sistemi più organizzati
e produttivi. Nell'ambito dell'economia agraria scompare poco alla
volta la tradizionale figura del contadino legato al proprio podere
e del pastore con uno sparuto gregge.
Esempi di continuità
con il passato e soprattutto con lo spirito delle piccole comunità
si hanno in occasione delle feste di San Nicola e Santa Margherita,
che vengono celebrate rispettivamente il 31 Maggio ed il 20 Luglio.
Si tratta di ricorrenze che hanno luogo in cappellette campestri,
il che vuol dire che la popolazione locale, in ossequio ad una tradizione
molto radicata, riesce ad associare al rispetto per le cerimonie
sacre, la volontà di socializzazione in stretto contatto
con la natura. Ciò perché subito dopo le sacre funzioni
vari nuclei familiari si fermano nei pressi degli edifici, negli
ampi spazi verdi, cove consumano il pranzo.
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Il patrono
San Sisto viene festeggiato in paese il 6 Agosto. E' questa, sicuramente,
la ricorrenza principale che ha luogo a Colle D'Anchise nel corso
dell'anno. Per essa fanno ritorno in paese gli emigranti che in passato
dovettero cercare fortune altrove. Ha sicuramente sapore popolare
la tradizione del fuoco di S. Antonio che il 13 giugno tiene impegnato
un buon numero di abitanti del paese che vanno alla ricerca di materiale,
soprattutto legno e cartone, da ardere. Tutti i paesani, in questo
senso, offrono un proprio, minimo contributo.Il fiume Biferno che
scorre non lontano dal centro abitato è nello stesso momento,
per esso, parte della memoria storica e potenziale area di sviluppo
agrituristico. Furono, infatti, senz'altro la ricchezza d'acqua del
fiume e le condizioni climatiche che lo stesso creava, a fare in modo
che i Sanniti si insediassero nella zona. Negli spazi verdi che lambivano
le sue sponde, in un passato non ancora troppo lontano, trovavano
di che alimentarsi le piccole greggi dei tanti piccoli proprietari
che oggi, in verità, a causa dell'evidente e prevedibile cambiamento
di registro, pur continuando ad esistere poderi in cui si producono
vari derivati del latte, insieme ad altri alimenti, sono in continuo
ridimensionamento numerico. |
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Oggi il fiume, seppur
ridimensionato, è il luogo ideale per i pescatori (vi vivono
trote ed altre specie di pesci). Allo stesso modo lo è per
gli escursionisti: grazie ad alcuni angoli interessanti naturalisticamente
e particolarmente adatti alle lunghe escursioni. Una ricchezza naturale
che, per ora, trova estimatori nei patiti del week-end in campagna
e nei "turisti" dei giorni festivi, oltre che negli occasionali
campeggiatori dei mesi estivi. Il contatto diretto con la natura
e le possibilità che essa offre si scoprono come valide alternative
alle attività da praticare in strutture che a Colle D'Anchise
mancano.
Tratto da: Comunità
montana Matese (Bojano)
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