Sant'Angelo in Grotte
invece sorge su di un cocuzzolo (980 m. s.l.m.) che domina dall'altro
il sottostante abitato ed offre una nitida visuale della pianura
di Bojano; il suo territorio è caratterizzato, tra le altre
cose, da un bosco ad alto fusto di 400 ettari, solcato dal torrente
Rio Paradiso, accessibile con una strada di valorizzazione turistica
realizzata dalla Comunità Montana Matese. Gli spazi liberi
da vegetazione in questo punto del comune erano sfruttati in passato
come pascoli.
Se è vero,
come è vero, che tra i due centri sussistono differenze,
ciò dipende, come si accennava prima, da diverse origini
storiche. L'area oggi occupata dal comune capoluogo fu sfruttata
prima dai Sanniti, poi dai Romani. A provarlo restano le strutture
di una villa rustica, ai margini dell'abitato, che fu realizzata
su di una precedente costruzione sannitica. Nel corso del Medioevo
la situazione di pericolo ed insicurezza che gravava sul territorio
occupato dai Longobardi costrinse la popolazione a cercare un posto
più sicuro dove dimorare. Questo fu individuato sul colle
che oggi ospita Sant'Angelo dove fu edificato un castello, successivamente
trasformato in palazzo signorile, oggi non più esistente.
Il feudo prese il
nome, che conserva ancora oggi, dai Sant'Angelo, una famiglia signorile
che più a lungo lo possedette. Tra gli altri feudatari vanno
ricordati i Caldora, i Di Sangro e i Mormile. Col passare degli
anni la situazione interna dell'attuale comune si invertì
nuovamente. In seguito al disastroso terremoto del 1805, si formò
l'abitato di Santa Maria grazie all'apporto di numerose famiglie
che in parte provenivano da Sant'Angelo e in parte dai comuni limitrofi.
Con il passare del tempo il centro prese consistenza sino ad essere
insignito della condizione amministrativa di sede comunale nel 1955.
I resti della villa imperiale di Santa Maria sono ancora oggetto
di studi e saggi archeologici, grazie ai quali, precedentemente
erano stati riportati alla luce gli ambienti più rappresentativi
dell'edificio.A Sant'Angelo in Grotte è invece di notevole
interesse il ciclo di affreschi che decorano le pareti della cripta
della chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli. Gli affreschi
che raffigurano le "Opere di Misericordia" occupano tutto
lo spazio disponibile nel non eccessivamente ampio vano. Dalla parete
di fondo a seguire, da destra verso sinistra, appaiono il "Dar
da mangiare agli affamati", il "Dar da bere agli assetati",
il "Vestire gli Ignudi" e quindi "Ospitare i pellegrini",
"Visitare i carcerati" e, per concludere "Seppellire
i morti". Nella cripta, inoltre, trovano spazio altre raffigurazioni.
E' certamente interessante quella che riproduce un "sole umanizzato"
che dovrebbe rappresentare il Creatore. E' tipica anche la "veduta
della città di Betlemme".
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La grotta di San Michele
a Sant'Angelo in Grotte s'incontra tra i primi edifici dell'abitato.
Qui, in un antro roccioso, esiste una sorgente di acqua benedetta.
Secondo una leggenda locale San Michele Arcangelo aveva deciso di
dimorare a Sant'Angelo, in contrasto con il Padreterno che lo aveva
destinato altrove. Il Santo fu quindi costretto a percorrere un
tunnel nella montagna che alla fine sboccava su di un dirupo. Da
qui l'Arcangelo si involò per fermarsi sul Gargano dove una
località prese il suo nome e vi fu edificato un grande santuario.
All'interno del paese
sono rilevabili altri frammenti, sicuramente di epoca romanica:
nei pressi della chiesa vi è un leone che trattiene un agnello
tra gli artigli e poco oltre, su di un'arcata della torre quadrangolare
che permetteva nel medioevo il transito per il castello, tre pregevoli
teste di leone. Inoltre accanto all'uscio di un edificio privato
è murata una pietra squadrata che mostra un rilievo scultoreo
che secondo la comune interpretazione raffigura la lupa con Romolo
e Remo. E', attualmente, indatata.
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A Santa Maria del
Molise evidenti migliorie sono state apportate nell'area vicina
all'abitato, attraversata dal piccolo corso d'acqua che trae origine
dalla falda acquifera localizzabile nei pressi della chiesa, con
il ripopolamento di trote e palmipedi e con l'approntamento di attrezzature
per i pic-nic e di una pista da ballo utilizzabile in estate. Le
tradizioni più sentite sono riferibili alle celebrazioni
di due ricorrenze religiose: a Santa Maria la festività dei
SS. Maria, Filippo e Giacomo (1 Maggio), che oltre ai riti religiosi
prevede anche una fiera di merci e bestiame, a Sant'Angelo (8-9
Maggio) la ricorrenza di San Michele Arcangelo a supporto della
quale vi sono una fiera e spettacoli di piazza.
Ampio risalto è
stato dato negli ultimi anni dall'amministrazione comunale alla
realizzazione o miglioramento degli impianti sportivi. A Sant'Angelo
in Grotte ciò è vvenuto per il campo sportivo porto
a 1000 m. di altezza. E' ideale per i ritiri, inoltre nel comune
è attiva un'associazione bocciofila e nei pressi della SS.
17 per iniziativa privata è stato realizzato il cartodromo.
Per la ricettività, ancora a Sant'Angelo sarà presto
attivo un albergo con 60 posti letto.
Tratto da: Comunità
montana Matese (Bojano)
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